Ecco come Sant’Elena Sannita (IS) sta rispondendo all’emergenza Coronavirus

15 marzo 2020 – Mancano pochi giorni alla Primavera e a chi si trova a transitare in auto per Sant’Elena Sannita (Isernia) tutto sembra nella normalità con le sue strade praticamente deserte e silenziose, i mandorli che iniziano a fiorire, il soffiare della voira che sibila insinuandosi tra gli stretti vicoli, la campana di San Michele che segna il tempo con i suoi rintocchi ogni quarto d’ora giorno e notte. Nell’articolo che qui di seguito tutte le immagini e le notizie

Il lenzuolo disegnato da Annarita Lembo

Ma è una normalità apparente, perché anche questo piccolo borgo molisano,patria degli arrotini e dei profumieri è parte vitale di un Bel Paese che sta trascorrendo un periodo di profonda preoccupazione per il terrificante coronavirus che tante vittime sta mietendo in Italia così come in tutto il mondo.

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L’alimentari di Alessandra Tasillo

Gli abitanti sono si è no un centinaio quando non è estate, e ora in strada è difficile vederne uno. Qualcuno va, solitario, a passo svelto per comprare qualcosa in uno dei 2 alimentari di Sant’Elena, quello di Alessandra Tasillo e di Maria di Iorio.

All’entrata dei due esercizi commerciali un cartello scritto a mano con un pennarello ricorda che si può accedere uno o due alla volta e loro, i negozianti, accolgono i clienti con la mascherina a coprire il naso e la bocca e con le mani protette dai guanti in lattice.

Nel silenzio, si rispettano le indicazioni sul coronavirus

Corso Garibaldi deserto

Si parla sottovoce, quasi a non voler disturbare il silenzio ancor più profondo di questi giorni. I pochi che si concedono una breve passeggiata a piedi mantengono le dovute distanze da chi potrebbe incrociare; e se si ci sofferma brevemente per una chiacchiera d’incoraggiamento, si sta a distanza, quasi come quando da bimbi si giocava ai 4 cantoni.

Camminando lungo corso Garibaldi e poco oltre ci si rende conto come in realtà non sia un giorno di festa quando tutto è chiuso. Il cancello del Free Bar, solitamente animato da chi si sofferma per una birra o giocare una chiassosa e combattuta partita a carte, è chiuso e fuori un foglio di carta avvisa che a seguito del Decreto Governativo per l’emergenza Covid-19, non aprirà prima del 25 marzo prossimo, con a seguire l’hashtag #IoRestoaCasa.

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L’entrata del Comune

Poco più in là, l’entrata dello studio medico, anche qui sbarrata. In questo caso un cartello fissato con dello scotch, dà le disposizioni mediche relative al coronavirus.

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L’entrata del Free Bar sbarrata

Praticamente di fronte, dall’altra parte della strada, si trova l’accesso alla casa degli anziani. Il suo cancelletto solitamente aperto, è chiuso e eventuali visitatori per accedere devono suonare al videocitofono. Tuttavia anche qui si devono rispettare le regole quali mascherine, guanti e l’astenersi se si abbia anche un piccolo malessere stagionale stante la situazione e il rischio che qualche anziano ospite possa ammalarsi.

Nello stesso complesso si trova l’ufficio postale, aperto per 3 mattine a settimana, dove l’unica impiegata accoglie le persone con mascherina e guanti e dove è stato posto un tavolo davanti al bancone, dove si trova anche la macchinetta per il pagamento con la carta, per far sì che chi deve fare una qualche operazione postale sia costretto a mantenere la distanza di almeno un metro.

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Il cancello chiuso della casa degli anziani e della posta

Il Comune, essendo un ufficio pubblico, rimane aperto nei soliti giorni, ma anche qui un cartello sul portone ricorda come sia in atto un’emergenza sanitaria e come si debbano rispettare determinate regole.

Per quanto riguarda le funzioni religiose, ovviamente sono state sospese e, come successo il 14 marzo, in caso di dipartita ci si limita alla benedizione dello scomparso al Camposanto al cospetto dei parenti più stretti e nella massima sicurezza sanitaria. Tuttavia, di giorno la chiesa di San Michele rimane aperta per chi voglia fare una preghiera in solitaria.

L’unica struttura ricettiva, il B&B Stella del Nord, già per tempo aveva di sua iniziativa deciso di non ospitare turisti, almeno fino a che tutto non sarà diventato sicuro e non tornerà il sereno.

Come reagiscono gli adulti e i bambini a Sant’Elena Sannita

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Le sorelline Alessandra ed Esmeralda disegnano la “speranza”
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Acronimo scritto da Annarita Lembo

Nonostante l’emergenza Coronavirus, dietro le finestre, dentro le case è forte il desiderio che tutto possa tornare quanto prima alla normalità e si cerca di essere ottimisti e di instillare fiducia e speranza agli altri. Se gli adulti lo stanno facendo per lo più sui social network quali Facebook, Instagram e Twitter, i più giovani hanno afferrato matite, pennarelli e quant’altro per mandare messaggi positivi e colorati a tutti.

È il caso delle sorelline Alessandra ed Esmeralda Gallo e di Annarita Lembo, che stanno diventando i simboli della rinascita non solo del borgo di Sant’Elena Sannita ma anche di questa Italia così provata dal Coronavirus.

In questo articolo pubblichiamo le foto che mostrano con le immagini quello che abbiamo scritto. Speriamo che tutta questa situazione quanto prima sarà un ricordo lontano scolorito dal tempo.

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Il disegno delle sorellineEsmeralda ed Alessandra

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